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Prisma cavo ad angolo variabile

Soleil, Parigi; 1847  ca.; altezza 51,5 cm; ingombro 40x40 cm ca; ottone, vetro, ferro

Un prisma, come è noto, non è altro che un  mezzo trasparente delimitato da due superfici piane non parallele fra loro, cioè da due superfici formanti un angolo, che viene comunemente detto angolo rifrangente del prisma. La deviazione subita da un raggio di luce monocromatica nell'attraversare il prisma dipende, oltre che dall'angolo di incidenza di tale raggio e dall'indice di rifrazione del materiale costituente il prisma, dall'ampiezza dell'angolo rifrangente.

Disponendo di un prisma come quello qui presentato, cavo e ad angolo variabile, è dunque possibile, da un lato, determinare la dipendenza della deviazione di un raggio monocromatico dall'ampiezza dell'angolo diedro del prisma, dall'altro, effettuare misure di dispersione della luce e studiare le proprietà ottiche di vari tipi di liquidi.

Lo strumento esposto nel Museo è costituito da un treppiede in ferro sul quale poggia un prisma cavo formato da quattro lamine in ottone. Le prime due, a forma di settore circolare, sono fisse e recano sul margine esterno una scala graduata; le seconde, rettangolari e dotate di una finestra in vetro, possono invece ruotare in modo da far variare l'angolo di rifrazione del prisma, angolo che può essere misurato grazie alla scala graduata di cui sopra. Un piatto circolare, sempre in ottone e collocato al di sotto del prisma cavo, permette di raccogliere il liquido in caso di fuoriuscita accidentale dello stesso (ad esempio dovuta allo spostamento delle lamine mobili).

Lo strumento  compare nella sezione VII del Registro Inventariale del Regio Istituto Fisico con il numero d'ordine 61 e numero vecchio 556 e proviene quindi dalla collezione Volpicelli.  Su una delle lamine costituenti il prisma  compare l'incisione "Soleil à Paris".

(Silvia Trapanese)