L'uovo elettrico, o "uovo di De La Rive", è costituito da un recipiente di vetro a forma d'uovo, all'interno del quale sono inserite due aste di ottone terminanti con due sferette. Le aste possono essere collegate rispettivamente al polo positivo e negativo di un rocchetto di induzione, tramite 2 morsetti.Nella parte inferiore dell'apparecchio, un rubinetto consente di collegare il recipiente a una pompa da vuoto. Tra i supporti di ottone e il vetro vi è una base isolante in ceralacca.
L'apparecchio serviva a studiare la scarica elettrica nei gas rarefatti al variare della pressione e della natura del gas. Questi studi, iniziati alla fine del Settecento, ricevettero nuovo impulso dopo la scoperta della pompa a mercurio di Geissler (1855) e proseguirono per tutto l'Ottocento quando si scoprì, con J.J. Thomson nel 1897, che la "materia radiante" ipotizzata da Faraday (1816) e studiata in particolare da W. Crookes che la assunse a quarto stato della materia, altro non è che un fascetto di elettroni.
L'esemplare mostrato è stato acquistato dall'Istituto di Fisica nel 1886 per lire sterline 18,6, come si legge nella nota numero 748 del Registro delle fatture e bilancio.
A sinistra viene mostrata una variante dell'uovo elettrico; all' interno è fissato un magnete per osservare l'effetto di un campo magnetico sulla scarica.
(M. Grazia Ianniello) |