Gabinetto Fisico della Sapienza di Roma, 1860 ca.; 27 x 27 x 9
Le pile a tazza realizzano una diversa disposizione della pila di Volta in cui gli elementi della pila (celle), riempite di elettrolita, vengono alloggiati in serie all'interno di una cassetta di legno. In ogni cella sono immersi due elettrodi, per esempio di rame e di zinco, e gli elettrodi di due celle adiacenti, di diverso metallo, sono connessi tra loro mediante un filo di rame.
Nella cassetta quadrata, sorretta da piedini di ottone, si trova una griglia di sostegno, in ottone, con 100 fori dove sono inserite altrettante provette di vetro (tazze o celle). Una soluzione di acqua e acido solforico fungeva da elettrolita. Degli elettrodi rimangono solo delle astine di metallo collegate da un filo di rame. Le provette erano fissate con paraffina, ora mancante. Alle due estremità della cassetta si trovano i due poli della batteria, in ottone.
Le cassette rettangolari, a destra, alloggiano 20 celle.
(M. Grazia Ianniello) |