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Campana rovesciata con pendolini

Lanciani, Roma; 1872 ca.; 30x45x110 cm; Lega di bronzo e argento, legno, ferro

Tutti i corpi che generano un suono sono sede di movimenti vibratori: ciò è facilmente verificabile toccandoli. Utilizzando una campana in vetro o metallo, dritta o rovesciata, fu inventato un modo per provare questo fatto, rendendolo sensibile alla vista, ma senza smorzarlo eccessivamente. Mettendo in vibrazione la campana con un colpo o, meglio, con un archetto e avvicinando uno o più pendolini al suo bordo, si osservano questi sobbalzare allontanandosene.

La campana può vibrare secondo modi diversi, il più semplice dei quali può essere reso osservabile per mezzo di due pendolini, opportunamente distanziati, che capitino o in un nodo e in un ventre, o in due ventri, o in due nodi successivi, mettendo così in evidenza le caratteristiche geometriche della vibrazione circolare.

Il Museo conserva una campana in bronzo posta rovesciata su un sostegno a treppiede, munito di un'asta per sostenere due pendolini metallici. L'asta può essere avvicinata o allontanata, e la loro mutua posizione angolare variata, per poter farne corrispondere la posizione con le zone che caratterizzano il primo modo vibratorio: in corrispondenza di esse furono dipinti dei segni con vernice nera.

(Daniele Rebuzzi)